Duemilaventidue, non ti perdoniamo. Sei passato indipendentemente dalle stagioni, che sono ormai capricci temporali, lasciandoci sbigottiti, privi di quelle persone che nella nostra vita sono stati fari luminosi, intelligenza creativa, di equilibrio, di insegnamenti che nel tempo avrebbero dato splendidi frutti.
Forse ci insegneranno a vivere meglio, a essere consapevoli di quel poco che avremo, che sarà molto in confronto a quello che abbiamo perduto e che non potremo ritrovare se non con le illusioni che ci aiutano a vivere un domani incerto.
Ci porterai via la distruzione di un passato creativo e rassicurante, ci ridarai la sicurezza, la stabilità, soprattutto quello di cui abbiamo bisogno: la speranza e ancora un po’ di quel paradiso che abbiamo perduto.
Ti chiediamo che quel fiore appassito che è la nostra vita oggi, riprenda vigore e profumo.
Allora ti perdoneremo, ti ameremo e brinderemo con te e con quel bambino roseo appena nato che porta una gerla piena di speranza.