Dialogo muto, primo novembre di qualsiasi anno passato e futuro

Era il tuo primo appuntamento con i quaderni tipo, così come io lo chiamo, quaderno delle aste. I primi goffi tentativi di scrittura ed espressione della tua feconda fantasia che ti avrebbe portato lontano.

Oggi è una giornata particolare, come tutto quello che ci riguarda; è il primo novembre, giorno nel quale il quaderno ti attirava come una calamita creativa.

Nulla ti avrebbe distolto da questo appuntamento che avrebbe dato vita alla “tradizione Pinketts”. Ancora oggi, il primo novembre di qualsiasi anno, io tua madre nutro il nostro dialogo muto con i ricordi, con le mie reminiscenze nostalgiche, con il mio parlarti senza voce, come un sussurro.

Io, tua madre, ti porgo il quaderno intonso al quale tu affiderai il parto della tua creatività creando dei personaggi mirabolanti e allucinati, storie nelle quali racconterai il loro percorso in un’atmosfera rarefatta di genialità.

Tu non avresti mai mancato a questi appuntamenti ideali, nemmeno io, che sono vissuta e vivo della tua genialità.

Io, bambino mio, il legame che ci univa e ci unisce che ti tiene legato alle mie viscere è il cordone ombelicale che nutro sempre con il mio amore materno e tanta nostalgia.

Noi abbiamo sfidato quella lugubre signora vestita dei non colori il cui sorriso è un ghigno mortifero.

Noi abbiamo sfidato e abbiamo vinto perché il dialogo muto è vivo come da quando te ne sei andato.

Dialogo muto perché non ha voce, è un sussurro anche gli angeli sussurrano.