Castello Sforzesco – Milano, Sala Weiss - 19 novembre 2023 L’avanguardia letteraria di Andrea G. Pinketts -

Vorrei correre al castello Sforzesco dove questa sera ancora una volta Milano ti celebrerà in tutta la tua grandezza di artista, di scrittore e di oratore, ma anche di uomo semplice che si è fatto amare per la sua umanità, per la sua generosità verso gli umili e i meno fortunati, per la sua dolcezza nascosta con pudore che avrebbe potuto annullare la sua fama di uomo senza freni, duro. Ma era un bluff, tu eri e sei come diceva e scriveva la nostra amata Fernanda Pivano che abbiamo perduto e amato e amiamo: “un duro con il cuore di una meringa”.

Vorrei unirmi alla folla che ti plaude e condividere con te, come abbiamo fatto sempre, le profonde emozioni che il tuo pubblico ti tributa.

La clessidra del tempo è sempre più leggera e impedisce a tua madre di correre da te ma la mia forma eterica non tiene conto del tempo e io come semplice anima sono sempre accanto a te.

L’evento, a partire dalla nuova collana dedicata ai tuoi libri, che la casa editrice americana HarperCollins ha voluto per te durante la rassegna letteraria milanese Bookcity, ha dato al pubblico che ha assistito la misura della tua genialità. Grazie da mamma e da lettrice onnivora.

Danno vita a questo evento la presenza dei tuoi preziosi amici.

Li ho accanto e li accarezzo con le mani del non essere fisico, un tocco leggero, come i petali di una rosa sfiorita da una stagione torrida inclemente, io so che hanno sentito e conoscono il tepore della carezza di una mamma.

Tra i tuoi preziosi amici, Omar Pedrini, musico sensibile e cantautore che riesce a far palpitare il cuore, grazie a te Omar e al tuo essere autentico ed eccelso.

Grazie a Fabrizio De Giovanni che nella lettura dei brani tratti dai tuoi libri ha rinnovato il tuo “senso della frase”, la tua capacità di vivere e di far vivere la tua emozione di artista, così cara al mio cuore nel ricordo degli anni passati.

Non ho parole, non ci sono, per esprimere il sentimento di gratitudine, di riconoscenza, di stima, di rispetto per la generosità di Andrea Carlo Cappi che con estrema volontà ancora una volta ha dato ad Andrea il raziocinio che a mio figlio mancava; la sua presenza protettiva e sempre presente nel lungo percorso di vita che hanno passato come fratelli, grazie caro Andrea con sentimento materno. Le parole sono scontate per ringraziarti e ammirarti, Andrea. Un battito d’ali che sento ti abbraccia con me.

A Elisabetta Friggi, il nostro editor, offro un virtuale mazzo di glicine, lei con la sua operosità, intelligenza, sensibilità, ha fatto in modo che i sogni di Andrea si avverassero, è quello che sta avvenendo adesso. Il glicine è una pianta forte che regge al tempo, ma i fiori sono fragili e di un colore non colore lilla, sfumato ma eterno. Grazie Elisabetta.

Io torno trepidante al mio essere e mi cullo orgogliosa e sorridente anche se il sorriso è un po’ velato ed esprime tutta la mia nostalgia.






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