CARLO BORSANI - Oggi, Andrea rivive con me l’immagine del prezioso amico che l’ha raggiunto nelle sfere celesti

Il passato è denso di ricordi, di avvenimenti, di incontri, di volti. Ed emerge un’immagine che è scolpita nel cuore e nella mente di Andrea e di Mirella.

Andrea da quattro anni è anima vestita di energia che vive il passato, il presente e credo fermamente anche il futuro.

Oggi, Andrea rivive con me l’immagine del prezioso amico che l’ha raggiunto nelle sfere celesti: Carlo Borsani, uomo vero, gentiluomo di antico stampo, un signore di modi, di aspetto e di contenuto. Non lo dimenticheremo mai.

Nello scrivere il suo nome mi trema il cuore e so che Andrea, dovunque sia, prova come me il sentimento che ha nome amicizia, che sopravvive a qualsiasi abissale lontananza e distacco fisico.

È viva in me l’intensità emotiva dei nostri incontri.

Il primo novembre di molti anni, dove ci incontravamo con la mia amata Benedetta al Campo Dieci del cimitero di Musocco davanti alla tomba del tuo papà, cieco di guerra, medaglia d’oro, assassinato dalla malvagità di chi covava nel cuore sentimenti d’odio politico e dissennato.

Tu non eri ancora nato, Carlo. Ti nutrivi nel ventre di tua madre, sposa inconsapevole della grandezza dell’uomo che ti veniva tolto in un modo così atroce.

Il primo novembre di ogni anno io condividevo con te e la mia amata Benedetta un momento di comunione di cui andavo fiera; Andrea, di lontano, per il suo lavoro di scrittore e oratore eclettico, divideva con me il legame che ci univa alla famiglia.

Ci incontravamo di frequente in momenti di riunione con gli amici comuni.

Sempre serate nelle quali rinnovavamo gli ideali politici con l’entusiasmo che ci animava, oserei dire quasi fanciullesco, raro in questi tempi, completamente assenti.

Ci mancherai caro amico.

Ci mancherà l’esempio che quest’uomo ci ha dato, l’esempio di cristallina onestà, di insegnamento, di valori profondi che danno luce alla tua immagine. In tutti noi che ti abbiamo seguito nel tuo percorso umano e politico, la tua lezione di vita lascia una traccia del tuo valore e dei tuoi principi.

Ho avuto durante mia vita professionale il riconoscimento per quanto mi sono prodigata nell’ambito delle mie funzioni. Ricordo una frase che Carlo mi disse che mi fece avvampare d’orgoglio: «Dà loro una mano, Mirella.» Lui sapeva che io ero solita dare tutto il mio cuore superando le inevitabili difficoltà. Grazie, caro amico.

Abbracciamo l’amata Benedetta e le staremo accanto.

 Andrea e Mirella.

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Mirella Marabese Pinketts piange con l'amata Benedetta il commiato di

Carlo Borsani

consolata che il cielo ha accolto un'anima eletta. Andrea e tutti gli amici che lo hanno preceduto sono presenti nel ricordo e nel rimpianto.

Milano, 5 febbraio 2023