AGNOIR Festival 2022 - Andora 5/9 luglio

Onore ad Andora, dove ogni pietra è rovente per il sole, padrone che attira l'alito del mare, profumato di bellezze naturali ma anche culturali. La cultura aleggia ad Andora come il vento del ricordo.

Onore a Christine, la regina, che ha portato questo festival all'ottava edizione con l'intervento di personaggi illustri di grande spessore che sanno dare al nome follia la collocazione professionale, umana e veritiera.

Andrea partiva per Andora con l'entusiasmo di un ragazzo, ma era un ragazzo, e sarebbe rimasto tale se un vento crudele non avesse intristito i suoi petali (Spoon River di Edgar Lee Master).

Nel 2018 partecipò all'edizione della rassegna letteraria AG NOIR con l'entusiasmo di sempre. Era stremato dalla malattia ma voleva dare al festival un addio dignitoso. So che Andora lo rievoca, in questa sua veste di apprezzamento del suo coraggio, con rimpianto e ammirazione.

Il tema di questa ottava edizione è la follia, un orologio svizzero perfetto che scandisce il tempo con la massima precisione e assolve il suo compito. Accade, purtroppo può accadere, un corto circuito mentale che altera il sincronismo e l'equilibrio dell'orologio e ne sorgono conseguenze drammatiche, ferali, in grado di provocare delitti e troncare delle vite in fiore.

Il caso, più recente, della giovane madre che ha ucciso la propria bambina; l'efferato delitto consumatosi a Bolzano per mano di un figlio, complice il fiume Adige che ha accolto le spoglie dei suoi genitori. Questa è la follia. Sgomento, pena, angoscia, stupore e, forse, in futuro il perdono come nel caso di quel meraviglioso padre che ha seguito il delitto che la figlia aveva compiuto troncando la vita della propria madre e del fratellino, lasciandolo solo.  E' stato capace il grande uomo di perdonare e di assistere la figlia malgrado il parricidio da lei commesso. Ha sublimato il suo dolore seguendo la figlia nel lungo periodo di riabilitazione donandole soprattutto amore e speranza nel futuro.

Ringrazio Christine e tutta l'équipe dell'AG NOIR per l'invito esteso al prestigioso scrittore Giacomo Papi e a Cecilia Scerbanenco che nel libro Il fabbricante di storie. Vita di Giorgio Scerbanenco, del padre ne rievoca la grandezza, la passione, la fantasia.

Giacomo Papi ha raccolto nel suo libro Italica -  Il Novecento in trenta racconti(e tre profezie), i migliori trenta racconti del Novecento, facendoci un dono inestimabile. Fra loro vi ho ritrovato, compiacendomi con stupore rinnovato e ammirato, la gioiosità di tanto talento del racconto La signorina e l'accalappianani di mio figlio Andrea G. Pinketts.

E' il caso di dirlo: a parlare di Andrea, del suo valore letterario e umano, Cecilia e Giacomo ne rievocano le gesta.

Un sorriso, più sorrisi nella lettura. Non è facile sorridere per mamma Pinketts, grazie Andrea.

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