Come ho conosciuto Pinketts o meglio sarebbe dire come è
successo che io sia entrato in un mondo fantastico e abbia scoperto un autore
di una potenza incredibile. È successo ormai moltissimi anni
fa. Anni in cui dopo pranzo sulle televisioni di tutta Italia andavano in onda
programmi contenitore che parlavano un po’ di tutto e un po’ di niente. Uno di
questi programmi era “L’Italia sul due”. Mia mamma non si perdeva una sola
puntata e io ascoltavo dalla mia stanza, distrattamente, le voci che mi arrivavano
dal televisore. Un giorno un tuono, una voce profonda e simpatica e delle
parole che per me risultarono subito irresistibili. Mi affacciai e nello
schermo c’era lui... Andrea G. Pinketts! Non sapevo si chiamasse così, non
sapevo chi fosse ma lo avrei scoperto subito.
Quelle camicie così improbabili ma che su di lui stavano a meraviglia, il
sigaro, le collane, il suo eterno sorriso di sberleffo mentre parlava e le sue
parole! Mi innamorai immediatamente, perché di amore si trattò, del suo modo di
parlare, le sue parole, le sue continue piccole provocazioni, la sua debordante
genialità! Una volta ospite da Chiambretti alla domanda su che cosa
significasse la G. nel suo cognome lui rispose Genio per poi fare una pausa
gustandosi l’effetto di quella sua ammissione. Se è vero che troppo spesso la
parola genio viene usata a sproposito io credo che questo non valga per Andrea
G. (Genio) Pinketts. Ad onor del vero poi aggiunse “...o goglione” perché per
nulla al mondo, credo, avrebbe perso l’opportunità di un calembour! Insomma mi
colpì!
In pieno viso o in pieno cuore! Scoprii
che era uno scrittore e io amante dei libri mi ripromisi di leggerlo quanto
prima. Erano anni in cui, fortunatamente, non era così semplice reperire
informazioni su internet e men che meno comprare libri. Bisognava impegnarsi e
ogni scoperta aveva il sapore di una conquista. Un giorno come spesso mi
accade ancora oggi andai a fare un giro in una piccola libreria indipendente. Oggi,
purtroppo, quella libreria non esiste più.
Giravo tra i libri senza cercare nulla
in particolare e d’improvviso su uno scaffale, separato dagli altri volumi
c’era lui! Lo riconobbi subito! Il suo volto era serio e ombroso nella quarta
di copertina. Non lessi nemmeno il titolo di quel romanzo lo presi e basta!
Una volta uscito da lì riuscii a vedere che il volume che avevo appena comprato
era “Il conto dell’ultima cena”.
Questo Pinketts gioca meravigliosamente con le parole pensai! Lo lessi e
all’amore si unì la passione! Dio mio che romanzo! Meraviglioso! Che emozione a
ripensarci ancora oggi... quest’uomo è un genio! E un grandissimo scrittore! Ecco
cosa pensai! Ecco come iniziai a leggere quello che per me è diventato con il
tempo molto più che un semplice autore! Seguirono
altri suoi libri, li divorai, volevo leggere tutto quello che aveva scritto...
poi ci fu una telefonata con lui e l’investitura ufficiale di suo ambasciatore
a Potenza! È una boutade forse l’ennesimo calembour ma a me piace pensare
di avere ricevuto da lui un compito ufficiale che ancora oggi porto avanti. In
fondo me lo scrisse proprio su quel suo primo libro che lessi “Il conto
dell’ultima cena”:
“Per Luca il mio
ambasciatore a Potenza potentemente A. G. Pinketts”
Quella G. per me resterà per sempre l’iniziale di
Genio! E Goglione!
Potenza, 26 febbraio 2020
(Luca Morelli)
***
Anch’io caro Luca condivido con Andrea la tua nomina ad ambasciatore a Potenza. Come potrei non essere d’accordo, visto l’entusiasmo, la conoscenza, la sensibilità e la cultura con la quale mi parli dei libri di mio figlio. Sono una carezza sul mio cuore ferito.
Le librerie, oggi, purtroppo non resistono a lungo, in Italia si legge poco. Alcune, le più piccole sono costrette a chiudere e i libri si coprono di polvere quando sono invece un nutrimento per il cervello e l’anima, che perdono l’interesse umano per trasformarsi in ricordi lancinanti nella loro grandiosità.
Tu, caro Luca, sei stato fulminato dal gioco di parole, dai personaggi funamboleschi che si animano vivendo una vita di emozioni intense per le quali vale la pena di vivere. Rileggerò per te e con te, d’altra parte è il mio pane quotidiano, i libri di Andrea e in particolare “Il conto dell’ultima cena”. Lo stringerò sul mio cuore e in quella stretta ci sei anche tu. Ne trarrò, come sempre, un balsamo per l’anima.