Il blog di Mirella Marabese Pinketts

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Mi presento, mi chiamo Mirella Marabese Pinketts e sono la Presidente dell’Associazione culturale Andrea G. Pinketts.

Benvenuti a tutti voi che darete lievito alle mie parole dove è dominante l’emozione.

Sì, sono la madre di Andrea Pinketts. Al suono di questo nome vedo la maggior parte di voi trasalire. Un nome conosciuto e diffuso. La genialità non è ascoltare, interessati, incuriositi, all’eco di questo messaggio perchè è tale e non è un comunicato.



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AG Noir, Andora - 7 luglio 2023

Onda Noir - Segreto

PREFAZIONE
a cura di Mirella Marabese Pinketts

 Accolgo nel mondo di Andrea e mio queste nuove voci che narrano racconti, esperienze, fantasie concretizzate e realizzate per eccitare la vostra curiosità, per donarci un brivido che quando leggiamo ci dona e provoca, per dare voci al colophon di misteri che vogliono aiutarci a scoprire i personaggi che animano i racconti accentuando il giallo in crescendo.
 Questo ci affascina.

 Benvenuti nel mondo del mistero e della ricerca del protagonista infido che si presenta questa sera da noi, rivelando le proprie perverse macchinazioni e azioni non proprio degne di plauso.
 Ma Il plauso c'è sia per la bravura degli scrittori che per le emozioni che ci offrono.

 Grazie di queste suggestioni, grazie al Festival e a Christine che ancora una volta hanno realizzato il loro intento scoprendo egregiamente nei racconti che ci hanno presentato il futuro auspicato di interesse e successo degli scrittori.

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Salone del Libro, 20 maggio 2023 - HarperCollins

 L'evento di oggi mi ha fatto un regalo immenso che raramente capita alle persone, sono ritornata giovane, perché la pubblicazione dei libri di Andrea mi ha riportata a quando lui li ha creati, a quello che abbiamo vissuto insieme, a quello che ho ascoltato, ho vissuto, ho desiderato, ho soprattutto voluto con tutte le mie forze. La mia parola d'ordine con lui era «Tu puoi» perché tutto quello che lui scriveva era frutto della sua genialità, della sua sensibilità, della sua intelligenza inesauribile. Allora, ringrazio tutte le persone presenti, in modo particolare ovviamente questa prestigiosa casa editrice americana, HarperCollins.

 Questi libri andranno nelle scuole, coltiveranno le giovani menti, ne abbiamo bisogno eh! E per questo, gratitudine è una parola sbagliata, il mio trasporto emotivo, affettivo, verso chi ha voluto questo e ha provocato questo evento: Elisabetta Friggi e il mio carissimo, fratello di Andrea, Andrea Carlo Cappi e tutte le persone che questa sera son qui presenti per ricordare, per omaggiare mio figlio. Mio figlio che stasera è qui accanto a me e mi tiene per mano per ringraziare tutte le persone presenti che mi hanno profondamente commossa e alle quali sono infinitamente grata.

Noi due vi ringraziamo dal profondo del cuore.

Grazie, ciao.

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Primo Novembre 2022

La città silente. 

L'aria è rarefatta. L'attesa della nebbia ci avvolge dalle foto sbiadite che fluttuano vapori indefiniti che emanano dalle ultime dimore di chi non ha più voce. Le lampade votive sono come fuochi d'artificio tardivi.

Non mi piace questo silenzio, ero abituata al frastuono eccitante ed eccitato che la tua voce mi provocava, che narrava il mistero della vita e dei non ritorni. Vorrei risentire la tua risata, la tua voce tonante, i virtuosismi della tua parola.

Così, io sfido il passato e come per magia vado incontro al tempo passato... e siamo al primo novembre. Accadeva qualcosa, qualcosa accade. Un quaderno attirava il mio sguardo, piccolo, nero, intonso, solitario.

Le pagine bianche erano in attesa della tua penna frenetica, dei vagabondaggi dei tuoi personaggi immaginifici che catturavano la nostra attenzione, tentando di seguirli nei loro voli fantastici per trarne il bisogno fisico, spirituale, emotivo, di godere un po' della loro assenza e il gioco era fatto. Era bello era magico.

Così, il primo novembre voglio ritrovare quella magia per risentire il fervore che ti animava dando lievito alla tua creatività, dando respiro a tutta l'aria compressa per esprimersi e per poter comunicare tutta quella lucidità umana, di vita, di cultura, di ironia, di emotività che tu sai esprimere.

Meraviglioso è il potere del serbatoio della memoria e i colori sono sfavillanti e soprannaturali che, col passar del tempo, con i ricordi, non impallidiscono ma rinvigoriscono. Mi ha accompagnato tutta la vita facendo fremere il mio cuore, il sussurro del nostro grande poeta Pasolini e il suo sublime amore per la madre, sentimento che era condiviso da me e mio figlio, allora era un sentimento completo, invasivo, totale.

...

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

(Da Supplica a mia madre di Pier Paolo Pasolini)


Ti supplico mamma, dicevi, non morire. Invece.

Però, il tuo genio balza nell'aria, svetta verso il cielo, sei tu Andrea, ti ritrovo. 

Eri tu a riscaldare le mie viscere.

Primo novembre, la città silente oggi è lussuriosa di fiori, di colori, di memorie d'amore, è il giardino degli assenti viventi.

CREERO' UN FIORE...

E mi è dolce, quando le mie elucubrazioni mentali me lo consentono, lasciare le briglie sciolte alla mia fantasia, alla mia immaginazione che mi porta oltre i confini della realtà e mi fa intravedere pure l'inesistente, forse il nulla, che per me, figlia della luna, è il tutto. Un tutto che svanisce fra le mani immateriali come le ali di una farfalla che dopo lungo vagare finalmente è approdata a un lido sicuro, la mia mano, che la coglie trepida, ansiosa di darle amore, sicurezza, un calore, riposo. Attenta a non sfiorarle le ali perché non perdano il loro splendore.

Così anche la mia mente vagabonda annulla il tempo che l'ha preceduta e cancella le ombre dolorose, le pene, i ricordi, la solitudine, quanto di nefasto del passato ha annullato la mia gioia di vivere. Ma quale gioia?! Non nasce nemmeno un fiore che io possa donarvi per creare un attimo, solo un attimo di comunione spirituale che ci unisca.

Ed ecco allora che in queste strade prive di calore umano la mia immaginazione ha uno slancio verso il cielo, dove nasce un fiore, uno per te e uno per tutti quelli che ne sono privi.

Mi palpita nel cuore questo simbolo di amore, paga di questo dono, frutto dell'amore e delle reminiscenze nostalgiche del cuore.

01 Novembre 2022

Mirella M. Pinketts

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Andrea G. Pinketts inizia a scrivere il suo primo romanzo 'Lazzaro, vieni fuori' il primo novembre 1984. Da qui la tradizione vuole che ogni suo libro veda la prima luce il giorno dei santi.
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@PinkettsLibri  
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Benvenuti nel blog di Mirella Marabese Pinketts

Mi presento, mi chiamo Mirella Marabese Pinketts e sono la Presidente dell’Associazione culturale Andrea G. Pinketts.

Benvenuti a tutti voi che darete lievito alle mie parole dove è dominante l’emozione.

Sì, sono la madre di Andrea Pinketts. Al suono di questo nome vedo la maggior parte di voi trasalire. Un nome conosciuto e diffuso. La genialità non è ascoltare, interessati, incuriositi, all’eco di questo messaggio perchè è tale e non è un comunicato.

Voi che mi leggete, voi amate la cultura in tutte le sue suggestioni, voi sapete chi è Andrea Pinketts, conoscete la sua vorace produzione letteraria, i suoi libri, il suo fantasmagorico personaggio Lazzaro Santandrea che valica tutti i confini della fantasia più sfrenata, dell’innamoramento delle parole di questa nostra meravigliosa lingua italiana che risuonava nel cervello e nel cuore di Andrea come un’amante appassionata e lo induceva a giocare con il linguaggio personale, “unico”, affermato anche in questi giorni da tutti i quotidiani.

Il grande filosofo Giulio Giorello leggeva i libri di Andrea gioendo dei significati delle storie che Andrea aveva scritto, seguendo, così dava l’impressione, con un sorriso fanciullesco, le avventure funamboliche di Lazzaro Santandrea.

Ricordo la presentazione al Salone del libro di Torino nel maggio del 2019 quando il grande filosofo recensiva e lesse, interpretò, l’ultimo libro di Andrea “E dopo tanta notte strizzami le occhiaie”. La sua voce era pienamente consapevole e intimamente commossa dalla grandezza delle parole di Andrea che esprimevano appieno il pensiero culturale, umano, filosofico, dei misteri della vita, le conflittualità con tutti i suoi dilemmi. Io lo abbracciai commosso e lui rispose al mio slancio di gratitudine esprimendo ancora, insieme all’applauso del pubblico, la sua illuminata ammirazione per l’ultimo libro di mio figlio, comunicando a tutti i lettori il senso di suspense, ilarità, umanità, cinismo, sentimento misto a uno stato d’animo, di mio figlio Andrea, nel timore di rivelare la sua fragilità.

L’Associazione culturale è nata dalla volontà di chi lo apprezzava e lo commenta oggi con nostalgia.

Questo è il nostro scopo, scriveteci, parlateci, create intorno a noi questo alone di creatività di cui, in tempi piuttosto privi di questo magnetismo culturale, siamo privi.

Diffonderemo insieme a voi la voce di Andrea, insieme supereremo l’inadeguatezza, l’indifferenza, la superficialità di chi non lo conosce.

La genialità è un dono e mi appaga del suo commiato.

Grazie di avermi letto e grazie per il futuro nel quale, noi confidiamo, darete il vostro contributo con lettere, testimonianze, episodi che daranno a mio figlio Andrea la sua visibilità letteraria, umana, culturale, carismatica.

Benvenuti anche voi che no lo avete conosciuto, viaggeremo insieme nel tempo futuro dove vivrà l’eco immortale del suo linguaggio abbagliante.