Il blog di Mirella Marabese Pinketts

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Mi presento, mi chiamo Mirella Marabese Pinketts e sono la Presidente dell’Associazione culturale Andrea G. Pinketts.

Benvenuti a tutti voi che darete lievito alle mie parole dove è dominante l’emozione.

Sì, sono la madre di Andrea Pinketts. Al suono di questo nome vedo la maggior parte di voi trasalire. Un nome conosciuto e diffuso. La genialità non è ascoltare, interessati, incuriositi, all’eco di questo messaggio perchè è tale e non è un comunicato.



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'La Stampa' del 10 aprile, l’articolo di Simona Sparaco

Oggi, venti aprile, è tempo di doni.

La presenza di Andrea, nel giorno in cui è mancato, è stata compensata anche se io vivo rinnovando ogni mese, il giorno, l’ora in cui la sua assenza vitale si è trasformata nell’immortalità della magia delle parole, degli avvenimenti, degli incontri, che hanno trovato altri lidi, dove terra e cielo si incontrano lasciando nostalgie e rimpianti ma fissati nello spazio-tempo.

Un ammirato stupore, come quando accade un miracolo, è tempo di doni.

Perché tempo di doni?

Ho letto su 'La Stampa' del 10 aprile, l’articolo di Simona Sparaco, una recensione del libro di Enrico Vanzina “Una giornata di nebbia a Milano”, ispirata in parte dall’identificazione di Andrea.

La scrittrice ha colto di Andrea, la cultura, l’intelligenza, la profonda umanità, la dolcezza e il vigore di un uomo che si atteggiava a duro ma che, come disse la Nanda, era un duro dal cuore di meringa. Miracolo, questa frase della Nanda, scaturita da un incontro a trois, che la scrittrice ricorda con tenerezza e che trasmette a me, sua madre, una dolcezza dal tempo perduto, direbbe Proust.

Chi può aiutare Luca in questa missione se non un amico scrittore noir ‘senza convenzioni, con il cuore grosso, grottesco e appassionante’ come Giorgio Finnekens? Quest’anima della notte, che tiene, ‘il sigaro spento tra le labbra’, ama le donne e che, con i suoi ‘ricami mentali’, abbindola e affascina Luca e insieme noi tutti, è un chiaro omaggio a uno dei protagonisti più appassionati e interessanti della Milano letteraria, il compianto Andrea G. Pinketts. Così come un omaggio viene reso anche alla città di Milano, che non è solo nel titolo, ma vive ogni pagina.”

Allora, io mi inorgoglisco e ascolto le parole di questa scrittrice che oggi al telefono mi ha detto queste parole: “Deve essere fiera di suo figlio.” 

Lo sono.

Nei libri di Simona c’è la sensibilità di una donna gentile, appassionata, teneramente consapevole dei drammi della vita. Grazie di essere stata amica di Andrea e di averne colto, nel suo articolo, la grandezza.

Abbraccio, da mamma, Simona, amica di Andrea.

Milano, 20 aprile 2021.

***
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Benvenuti nel blog di Mirella Marabese Pinketts

Mi presento, mi chiamo Mirella Marabese Pinketts e sono la Presidente dell’Associazione culturale Andrea G. Pinketts.

Benvenuti a tutti voi che darete lievito alle mie parole dove è dominante l’emozione.

Sì, sono la madre di Andrea Pinketts. Al suono di questo nome vedo la maggior parte di voi trasalire. Un nome conosciuto e diffuso. La genialità non è ascoltare, interessati, incuriositi, all’eco di questo messaggio perchè è tale e non è un comunicato.

Voi che mi leggete, voi amate la cultura in tutte le sue suggestioni, voi sapete chi è Andrea Pinketts, conoscete la sua vorace produzione letteraria, i suoi libri, il suo fantasmagorico personaggio Lazzaro Santandrea che valica tutti i confini della fantasia più sfrenata, dell’innamoramento delle parole di questa nostra meravigliosa lingua italiana che risuonava nel cervello e nel cuore di Andrea come un’amante appassionata e lo induceva a giocare con il linguaggio personale, “unico”, affermato anche in questi giorni da tutti i quotidiani.

Il grande filosofo Giulio Giorello leggeva i libri di Andrea gioendo dei significati delle storie che Andrea aveva scritto, seguendo, così dava l’impressione, con un sorriso fanciullesco, le avventure funamboliche di Lazzaro Santandrea.

Ricordo la presentazione al Salone del libro di Torino nel maggio del 2019 quando il grande filosofo recensiva e lesse, interpretò, l’ultimo libro di Andrea “E dopo tanta notte strizzami le occhiaie”. La sua voce era pienamente consapevole e intimamente commossa dalla grandezza delle parole di Andrea che esprimevano appieno il pensiero culturale, umano, filosofico, dei misteri della vita, le conflittualità con tutti i suoi dilemmi. Io lo abbracciai commosso e lui rispose al mio slancio di gratitudine esprimendo ancora, insieme all’applauso del pubblico, la sua illuminata ammirazione per l’ultimo libro di mio figlio, comunicando a tutti i lettori il senso di suspense, ilarità, umanità, cinismo, sentimento misto a uno stato d’animo, di mio figlio Andrea, nel timore di rivelare la sua fragilità.

L’Associazione culturale è nata dalla volontà di chi lo apprezzava e lo commenta oggi con nostalgia.

Questo è il nostro scopo, scriveteci, parlateci, create intorno a noi questo alone di creatività di cui, in tempi piuttosto privi di questo magnetismo culturale, siamo privi.

Diffonderemo insieme a voi la voce di Andrea, insieme supereremo l’inadeguatezza, l’indifferenza, la superficialità di chi non lo conosce.

La genialità è un dono e mi appaga del suo commiato.

Grazie di avermi letto e grazie per il futuro nel quale, noi confidiamo, darete il vostro contributo con lettere, testimonianze, episodi che daranno a mio figlio Andrea la sua visibilità letteraria, umana, culturale, carismatica.

Benvenuti anche voi che no lo avete conosciuto, viaggeremo insieme nel tempo futuro dove vivrà l’eco immortale del suo linguaggio abbagliante.