Il blog di Mirella Marabese Pinketts

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Mi presento, mi chiamo Mirella Marabese Pinketts e sono la Presidente dell’Associazione culturale Andrea G. Pinketts.

Benvenuti a tutti voi che darete lievito alle mie parole dove è dominante l’emozione.

Sì, sono la madre di Andrea Pinketts. Al suono di questo nome vedo la maggior parte di voi trasalire. Un nome conosciuto e diffuso. La genialità non è ascoltare, interessati, incuriositi, all’eco di questo messaggio perchè è tale e non è un comunicato.



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Benvenuti nel blog di Mirella Marabese Pinketts

Mi presento, mi chiamo Mirella Marabese Pinketts e sono la Presidente dell’Associazione culturale Andrea G. Pinketts.

Benvenuti a tutti voi che darete lievito alle mie parole dove è dominante l’emozione.

Sì, sono la madre di Andrea Pinketts. Al suono di questo nome vedo la maggior parte di voi trasalire. Un nome conosciuto e diffuso. La genialità non è ascoltare, interessati, incuriositi, all’eco di questo messaggio perchè è tale e non è un comunicato.

Voi che mi leggete, voi amate la cultura in tutte le sue suggestioni, voi sapete chi è Andrea Pinketts, conoscete la sua vorace produzione letteraria, i suoi libri, il suo fantasmagorico personaggio Lazzaro Santandrea che valica tutti i confini della fantasia più sfrenata, dell’innamoramento delle parole di questa nostra meravigliosa lingua italiana che risuonava nel cervello e nel cuore di Andrea come un’amante appassionata e lo induceva a giocare con il linguaggio personale, “unico”, affermato anche in questi giorni da tutti i quotidiani.

Il grande filosofo Giulio Giorello leggeva i libri di Andrea gioendo dei significati delle storie che Andrea aveva scritto, seguendo, così dava l’impressione, con un sorriso fanciullesco, le avventure funamboliche di Lazzaro Santandrea.

Ricordo la presentazione al Salone del libro di Torino nel maggio del 2019 quando il grande filosofo recensiva e lesse, interpretò, l’ultimo libro di Andrea “E dopo tanta notte strizzami le occhiaie”. La sua voce era pienamente consapevole e intimamente commossa dalla grandezza delle parole di Andrea che esprimevano appieno il pensiero culturale, umano, filosofico, dei misteri della vita, le conflittualità con tutti i suoi dilemmi. Io lo abbracciai commosso e lui rispose al mio slancio di gratitudine esprimendo ancora, insieme all’applauso del pubblico, la sua illuminata ammirazione per l’ultimo libro di mio figlio, comunicando a tutti i lettori il senso di suspense, ilarità, umanità, cinismo, sentimento misto a uno stato d’animo, di mio figlio Andrea, nel timore di rivelare la sua fragilità.

L’Associazione culturale è nata dalla volontà di chi lo apprezzava e lo commenta oggi con nostalgia.

Questo è il nostro scopo, scriveteci, parlateci, create intorno a noi questo alone di creatività di cui, in tempi piuttosto privi di questo magnetismo culturale, siamo privi.

Diffonderemo insieme a voi la voce di Andrea, insieme supereremo l’inadeguatezza, l’indifferenza, la superficialità di chi non lo conosce.

La genialità è un dono e mi appaga del suo commiato.

Grazie di avermi letto e grazie per il futuro nel quale, noi confidiamo, darete il vostro contributo con lettere, testimonianze, episodi che daranno a mio figlio Andrea la sua visibilità letteraria, umana, culturale, carismatica.

Benvenuti anche voi che no lo avete conosciuto, viaggeremo insieme nel tempo futuro dove vivrà l’eco immortale del suo linguaggio abbagliante.