Il blog di Mirella Marabese Pinketts

Puoi scrivere al blog utilizzando il form sotto oppure scrivendoci a info@andreagpinketts.it

Mi presento, mi chiamo Mirella Marabese Pinketts e sono la Presidente dell’Associazione culturale Andrea G. Pinketts.

Benvenuti a tutti voi che darete lievito alle mie parole dove è dominante l’emozione.

Sì, sono la madre di Andrea Pinketts. Al suono di questo nome vedo la maggior parte di voi trasalire. Un nome conosciuto e diffuso. La genialità non è ascoltare, interessati, incuriositi, all’eco di questo messaggio perchè è tale e non è un comunicato.



Torna al blog

A Philippe Daverio

Piove. Philippe Daverio è immerso nella contemplazione dei prodigi umani e letterari di Andrea G. Pinketts.

Daverio è più di un artista. Quasi sempre gli artisti sono immersi egoisticamente nel loro immaginario creativo. Daverio è generoso, sublime nel raccontare di mostre non visitate, di libri non letti, di film non visti. Capita talvolta ma le mostre che lui ha curato sono un’emozione: i quadri si animano, il pubblico segue le parole del maestro divulgatore d’arte, grande critico che sa dare vita ai quadri e catturarne l’immagine autentica e artistica nel senso più nobile della parola.

Un grande studioso, è stato anche Assessore alla Cultura.

Il suo patrimonio culturale crebbe con la sua curiosità artistica che avvince il pubblico.

Eri, Philippe, anche grande ammiratore di Andrea che mi ha sempre parlato di te con entusiasmo, perdona l’irriverenza, forse imitandoti, almeno nell’eccentricità e nella sicurezza, quando esibivi le tue mise, dove e comunque con chiunque.

Ho parlato di te al presente, anche tu non puoi esser andato via, almeno dal nostro ricordo dolente. Mi piace ricordare dove ci si incontrava talvolta al trottoir dove io mi recavo non frequentemente a colazione ospite della mia sorellina cosmica Michelle e alla sera raramente. Tu, da signore attento, avevi un rapporto con una signora non più giovane, forse consapevole del mio ruolo di madre. Mi baciavi la mano e ridevamo insieme dei miei improbabili cappelli e delle mie mise colorate. Io guardavo ammirata e un po’ costernata, i tuoi pantaloni rosa e la giacca color salvia, magnifico accostamento armonioso però un po’ troppo visibile. D’altra parte sui miei teatrali cappelli, mandavano il loro fulgore delle rose gialle, rosa, verdi. Ridevamo delle nostre stramberie.

Le mise di Daverio hanno sempre qualcosa di eccentrico: i papillon, i gilè, Ie pochette. In definitiva, lui, Andrea ed io ci somigliamo.

Mi sovviene un ricordo. Eravamo, naturalmente, a Le Trottoir e festeggiavamo qualcosa, forse natale, forse capodanno, forse il mio compleanno. Tutti i miei compleanni li ho passati a Le Trottoir. Michelle mi donò una stola di marabù rosa shocking, io me la avvolsi intorno alle spalle, era morbida come una carezza, era una carezza. Le piume della stola si muovevano come palpiti di amicizia, di fraternità, di complicità. Daverio mi guardò o forse guardò le piume e disse - come t’invidio - e ridemmo insieme delle nostre estrosità estetiche, dei nostri essere osé.

Quest’ammirazione era condivisa ed era patrimonio estetico anche di Andrea. Eravamo uniti da queste stramberie e dalla complicità intellettuale e artistica.

Ti rividi qualche volta a Brera in occasione delle tue mostre che come sempre stimavano furor di popolo. Tu mi dimostravi un particolare ossequio che incuriosiva il pubblico e sentivo i loro, ben educati, sommessi -chissà chi è quella signora-. Per Daverio e per gli altri ero la mamma di Andrea.

Non ti rividi mai più, tu non sei andato via.

26 gennaio 2021

lettera_Daveriojpg

andrea-pinketts-amira-munteanu_lowjpg(Fonti immagini)